Archivio mensile:Agosto 2013

Voli senza vacanze

Dopo un anno tornerò su un aereo; non quello grande grande che va a est, ma intanto è pur sempre un aereo, giusto per riprendere le misure, anzi quattro, per dire la verità. Ma ho già capito che neppure questa sarà una vacanza; come ormai quasi tutti gli spostamenti di questo agosto di tribolazione e di attesa.

Vacanza… un giorno di mare poche settimane fa, un altra giornata in spiaggia a fine giugno, due giorni in Liguria a Pasqua… ormai sono questi gli unici ricordi recenti di cosa sia una (vera – seppur breve) vacanza. Trasferimenti, trasferte… anche l’estate scorsa ho preso sei aerei, tutti verso l’estero, ma senza che nessuno di quelli mi portasse in vacanza.

Vorrei solo riuscire a stare qualche giorno senza pensare a niente per poi iniziare a concentrarmi sulla partenza, quella vera. Le speranze di trovare un po’ di tranquillità in questo periodo di forzata nullafacenza prima di andarmene si affievoliscono, così come so già che non ne avrò più dal 29 agosto fino a data da destinarsi nel futuro a medio termine.

E anche questi “viaggi” non sono veramente dei Viaggi ma diventano niente più che meri spostamenti.

E fu così che la spensieratezza divenne un ricordo??

Il regalo più grande

“…chi l’avrebbe immaginato sei mesi fa?”

Capita che in una fresca serata di luglio ti ritrovi a piangere litri di lacrime di gioia, ti accorgi che i sogni e le favole moderne esistono, capisci che quello che stai vivendo non è un film ma è veramente la tua vita, ti guardi intorno e vedi i volti ed i sorrisi degli splendidi compagni di viaggio di una fantastica avventura iniziata sei mesi fa, capita che non trovi più le parole per ringraziare “perché è stato qualcosa di così grande e potente che ancora faccio fatica a capacitarmene”.

Mancano le parole ma non le lacrime, di gioia, che continuano a cadere ogni volta che ripenso a quei momenti e li rivivo con la mia mente. Per una volta i regali erano molto più spirituali che materiali: parole, note, sorrisi, sentimenti; emozioni. Tutte quelle persone, la mia nuova famiglia allargata, mi hanno fatto dono di ciò che più vale, il loro tempo ed i loro pensieri.

È forse questo il regalo più grande che mi sia stato fatto negli ultimi anni; e credo che non smetterò mai di ringraziare quanti hanno voluto così accompagnarmi in questo incredibile viaggio che mi sto accingendo a compiere. E quella maglietta firmata (perché sono quelle le firme che contano!) rimarrà ad imperitura memoria di quell’incredibile serata.

Grazie!

Le verità nascoste

Cos’è vero? Cosa non lo è? Cosa nascondiamo? Cosa nascondiamo solo perché è stato nascosto a noi nella speranza che ci venga rivelato prima che dobbiamo essere noi a rivelarlo? Faremmo bene a rivelarlo o male?

Me ne vado a letto con queste domande, iniziando a contare i giorni che mancano alla separazione da casa.

La città che vive…

Inauguro questo blog strettamente personale riportando un testo che ho scritto per contribuire al lavoro di una cara amica. 🙂

Il post assume poi un contorno leggermente amaro considerato che nel frattempo ho lasciato Milano per buttarmi verso nuove ed emozionanti avventure, anche se il cuore, per ora, è rimasto lì!

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Piazza Duomo, scatto una foto al simbolo di questa città che vive, corre, dorme e si risveglia col ritmo di chi ha sempre qualcosa da fare e forse spesso ha anche paura di restar solo. La città di chi parte, di chi va, di chi resta e di chi torna; la città dei lunghi aperitivi, di chi guarda cosa fai e non chi sei o da dove vieni; la città delle lunghe chiacchiere sotto casa e delle infinite camminate, di giorno come di notte. La città di chi ha sempre una storia ed un viaggio da raccontare.

Molti la chiamano città grigia, e forse a livello estetico, almeno cromaticamente, hanno ragione, quelli che lo fanno; ma l’hanno mai vissuta veramente, quelle stesse persone? Hanno camminato lungo via Torino di notte affacciandosi su Piazza del Duomo quel tanto che basta per vedere la facciata della cattedrale comparire quasi di sorpresa? Si sono mai fermate su una panchina di Parco Sempione a guardare l’Arco della Pace in lontananza o il Castello con una lieve brezza che passa, quelle persone?

Io preferisco viverla sempre e comunque, la mia Milano; nel caos del giorno, nei pensieri della notte; camminando da solo, scherzando con gli amici; con la musica nelle orecchie, in silenzio; lasciandomi avvolgere con calma dai raggi di sole tra le case, correndo sotto la pioggia; nelle tranquille serate d’estate, nelle imprecazioni per la neve d’inverno. Preferisco lasciarmi sorprendere dal calore di chi questa Milano l’ha saputa scoprire ed amare un po’ alla volta, come me.