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Il regalo più grande

“…chi l’avrebbe immaginato sei mesi fa?”

Capita che in una fresca serata di luglio ti ritrovi a piangere litri di lacrime di gioia, ti accorgi che i sogni e le favole moderne esistono, capisci che quello che stai vivendo non è un film ma è veramente la tua vita, ti guardi intorno e vedi i volti ed i sorrisi degli splendidi compagni di viaggio di una fantastica avventura iniziata sei mesi fa, capita che non trovi più le parole per ringraziare “perché è stato qualcosa di così grande e potente che ancora faccio fatica a capacitarmene”.

Mancano le parole ma non le lacrime, di gioia, che continuano a cadere ogni volta che ripenso a quei momenti e li rivivo con la mia mente. Per una volta i regali erano molto più spirituali che materiali: parole, note, sorrisi, sentimenti; emozioni. Tutte quelle persone, la mia nuova famiglia allargata, mi hanno fatto dono di ciò che più vale, il loro tempo ed i loro pensieri.

È forse questo il regalo più grande che mi sia stato fatto negli ultimi anni; e credo che non smetterò mai di ringraziare quanti hanno voluto così accompagnarmi in questo incredibile viaggio che mi sto accingendo a compiere. E quella maglietta firmata (perché sono quelle le firme che contano!) rimarrà ad imperitura memoria di quell’incredibile serata.

Grazie!

Seven lives, many faces

…è il nuovo album di prossima uscita di Enigma.
La cosa più importante? È ascoltabile in streaming sulla sua pagina di myspace per tre giorni (ovvero dal 12 al 14 settembre)!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Affrettatevi ad ascoltarlo!!!!!! …e poi chiaramente a comprarlo quando esce, magari, come al solito, online da qualche negozio non italiano per evitare le grinfie della SIAE. 😛
Lo sto ascoltando e non sembra niente male!! Un po’ dark forse, ma di un ottimo stile rinnovato ma comunque sempre con il marchio di Cretu e qualche suono tipicamente made-in-Enigma, oltre alla sua inconfondibile (che non vuol dire bella… diciamo “particolare” :D) voce equalizzazione delle voci.

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Dopo aver ascoltato le prime tracce l’ho già pre-ordinato (uscirà il 22 settembre) su play.com!! Potrete dirmi che sono impulsivo, ma con Mike e Enigma non sono mai rimasto deluso 🙂
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The Reason

Altro post che intitolo alla canzone che sto ascoltando… perché quando la mente è in condizioni di stress si crea queste situazioni complicate? Bastano veramente due occhi azzurri e la giusta atmosfera per creare dei percorsi neuronali che aprono scrigni che emanano vecchi profumi ma di cui non si riesce a vedere il fondo? Più volte mi sono chiesto il perché di queste domande (ma in fondo è una tautologia?); domande che spuntano da chissà dove, profumi che riempiono l’aria… If You Go… andare contro l’ignoranza e la testardaggine. Una salsa a cavallo tra anni ’90 e nuovo millennio di musica e sensazioni; volare via come un gabbiano… un po’ di parole in libertà cercando una concentrazione che non arriva, disturbata emozionalmente; ma come si fa? Vedere e non guardare. Inutile ottimismo; Carrie Underwood (Some Hearts) dovrebbe portare un po’ di speranza, ma la strada non c’è, non si vede. Via i pensieri, via tutto. Dita libere sulla tastiera, scorrono, vanno, in cerca di un risultato non raggiungibile senza correre, liberarsi. The Dogs Of War… scuro, buio, cielo pieno di nuvole, ma non fuori, sole, azzurro, luci e ombre ben definite, quasi il tramonto. Manca la voglia.

Sunset

…è solo il titolo del brano di Mike che sto ascoltando in questo momento, o no?
Visto che ci sono ve lo faccio ascoltare. 😉

Allora, è rilassante o no? Domani esame di Sistemi Operativi 2, quindi ho proprio bisogno di rilassarmi!

…dimenticavo… non guardate troppo le immagini; è l’unico video che ho trovato…

[edit] Con un barbatrucco ho fatto sparire il video ed è rimasta solo la musica! 😛 [/edit]

Musica dal freddo

Continuo e continuo ad ascoltare; relax puro; la tensione non c’è, sparita; calma; pace.
Parlo di Frozen Silence, progetto musicale del finlandese Matti Paalanen. Ho iniziato ad ascoltarlo per caso su last.fm tra gli artisti consigliati (credo tramite il gruppo degli utenti di Amarok che non frequento da parecchio) per poi andare un po’ alla volta a cercarlo esplicitamente e finendo poi su Jamendo (più precisamente tramite il plugin per Rhythmbox) per ascoltare solo lui anche per un’ora intera.
Partito dal nulla, registra in casa; musica semplice, per lo più improvvisata ad ogni registrazione; pianoforte, chitarra, arpa.
…e come molte altre volte la testa corre per i fatti suoi, come quella dell’ormai celebre Eriadan (chissà perché, ingegnere pure lui :D).

Ecco le sue due attuali raccolte di pezzi registrati:

Conto alla rovescia per le sfere!

È arrivato il countdown ufficiale per Music Of the Spheres! Il cd ovviamente l’ho già pre-ordinato su play.com, ma l’attesa è comunque grande!

…e la settimana prossima dovrebbe essere disponibile come download (e solo come download! 🙁 ) il singolo Spheres, ideato prima della creazione di Music Of The Spheres e composto e suonato interamente da Mike!

[edit 20.03] Con un piccolo barbatrucco ho aggiunto anche la musica ufficiale al countdown… speriamo Mike non se ne accorga 😛 [/edit]
[edit 20080708] Nascosto il countdown perché partiva da solo ogni volta con la musica. [/edit]

Distr(ib)uzione sistemica emotivamente parlando

AAAAAAAAhhhhhhhhhh!!! Martedì esame di Sistemi Distribuiti!!! Presentazione di un paper recente… sto cercando di preparare le slide ma non so da che parte prendere la cosa. Come si inquadra il problema?? Devo dare una visione critica del tutto con possibilmente anche qualche approfondimento (direi molti visto che il mio paper è parecchio generico riguardo a ciò di cui parla). Voglia assolutamente poca; la mezza influenza addosso (quasi due settimane che non sto proprio bene ma nonostante tutto non mi fermo… non posso!)! Ma cosa mi passa per le orecchie? “Love Theme from ‘Blade Runner'” di Vangelis… arrivato per caso nella radio di last.fm (radio degli artisti simili a Deep Forest… ogni tanto chiedo roba strana 😀 ). Una boccata di aria fresca! Un respiro e via… temo il momento in cui finirà… il respiro si fa più lento e profondo… pace… vabbè… finita quindi meglio cambiar discorso (ora mi sta passando Sacred Spirit 🙂 ). Devo riuscire a prendere il problema un po’ alla volta; fatta questa pausa mi rimetto; come se stessi scrivendo per convincermi; così di getto; mamma che confusione! Ho le idee evidentemente confuse, ma forse è un po’ che è così; forse un po’ troppo; ormai si parla di mesi! Non ho più un giorno per me stesso… intanto negli ultimi giorni ho fatto un paio di acquisti che dovevo fare da un po’: due cd di Mike, Islands (erano ormai parecchi anni che avevo la custodia vuota dopo il vile furto) e l’attesissimo Music Of The Spheres (pre-ordinato visto che ufficialmente non è ancora uscito!). Spesa totale 19€ e rotti dall’Inghilterra spedizione compresa! …e poi non chiedetemi perché non compro più musica da Ricordi &co… e sto meditando sull’acquisto del primo cd di Carrie Underwood, se non altro perché quello che ho in macchina tra un po’ si consuma (non come Falling in Between dei Toto, ma anche questo gira parecchio 😛 ). Se è vero che me lo mandano dagli USA a meno di 11€ spedizione compresa credo che i negozi di musica inizieranno veramente a non vedermi più… e fortuna che sembra sia ripresa la tradizione della paste della domenica da Agostino; mi mancava! Domenica eravamo i cari vecchi 3 scemi attorno al tavolo a sparare cazzate, come nei tempi migliori (che poi… è passato un anno, ma è una cosa a cui per qualche strana ragione tengo particolarmente; dà come un ritmo alla vita, come dei punti fissi.
Dai che mi rimetto con la presentazione che sennò non ne vengo più fuori… 🙂 però che stress!!!

Un po’ di musica nuova

Ora che sono un pochino più tranquillo sono riuscito a passare un po’ di tempo (sempre troppo poco…) ascoltando qualcosa di più o meno nuovo; più o meno perché alcune cose le avevo recuperate negli ultimi mesi senza ascoltarle granché (escludendo Music of the Spheres che, oltre ad averne già parlato, ormai conosco quasi a memoria 🙂 ).
Cominciamo da lontano, partendo da Mindfields, cd dei Toto del 1999; un mix tra quello che resta degli anni ’90 e le nuove sonorità su cui si sono indirizzati negli ultimi anni; secondo molti il loro miglior album fino all’uscita, l’anno scorso, di Falling In Between… sono d’accordo! Bellissimo album che merita un lungo ed attento ascolto ma che però effettivamente non raggiunge lo ‘splendore’ del loro ultimo capolavoro!
Torniamo ad un’altra vecchia conoscenza, ovvero Alan Parsons ed al suo ultimo album “A Valid Path” del 2004; un mix di vecchio e nuovo con ricordi che affiorano qua e là andando a scomodare anche i Pink Floyd e l’ancora ‘verdognolo’ David Gilmour. Piacevole per i fan del caro vecchio Alan potrebbe non dire granché a chi ci si affaccia per la prima volta; da lodare, come sempre, la pulizia e le sonorità.
Veniamo ora un po’ più in qua nel tempo trattando però di due colossi del passato che non hanno mai smesso di divertirsi a fare musica… parlo di George Benson e Al Jarreau e del loro ultimo album “Givin’ It Up” (2006); un disco “leggero” tra cover e ospiti di vario genere e la grandissima professionalità che ci si aspetta da due che messi insieme hanno collezionato la bellezza di 13 Grammy!!
Torniamo ora invece molto più in qua con Carrie Underwood ed il suo album “Some Hearts” del 2005; per quanto criticabili i metodi di giudizio di eventi come American Idol, forse stavolta qualcosa di buono ne è uscito; il risultato è qualcosa a metà tra pop e country, piacevolmente ascoltabile e di buona qualità, anche se la figura della Underwood non è ancora ben definita ed è ancora un po’ legata alla manifestazione che l’ha resa famosa; vediamo cosa ne segue…
Ed ora finiamo con qualcosa di poco noto (anzi… per me era addirittura ignoto fino a poche ore fa!) ma che sembra valer la pena approfondire. Si tratta di Conjure One, un progetto nato da Rhys Fulber dei Delerium… un misto di elettronica, world music in salsa un po’ Enigma e Deep Forest; il risultato comunque sembra degno di nota!
Altre cose poi mi sono passate per le orecchie in questo periodo (Daughtry, Little Big Town, Hinder, Nick Lachey… ) ma non avendo ascoltato più di una o due canzoni non mi fermo a giudicare!

Brividi tra le sfere

Era molto tempo che non mi capitava di sentire i brividi ascoltando per la prima volta qualcosa di nuovo. Ci volevano Mike Oldfield ed il suo nuovo album “Music Of The Spheres”! Il cd deve ancora uscire ma girando per la rete non è difficile trovarlo… 😉
Un’orchestra sinfonica, un coro, un paio di chitarre classiche e l’incredibile voce di Hayley Westenra, il tutto diretto da Karl Jenkins: così Mike espone le sue idee in fatto di musica classica; il risultato è qualcosa di fantastico, che se da un lato ricorda alcune classiche colonne sonore dall’altro si riallaccia a vecchi cavalli di battaglia di Mike come Tubular Bells e Amarok. Da ascoltare e soprattutto da comprare appena esce; personalmente credo che approfitterò per pre-ordinarlo su play.com.

Maggio inoltrato

…e dovevo parlarvi di tre cose che avevo un po’ in arretrato ma al momento me ne ricordo solo due! 😀
Una è la ‘famosa’ (ma non ancora così tanto…) pasta della domenica, poi vi parlerò di Falling In Between …e poi spero mi venga in mente l’altra cosa di cui volevo scrivere (che non mi pare fosse l’ennesima ondata di depressione… quella ormai va e viene abbastanza regolarmente).
Inizio con quella che sta diventando una tradizione, ovvero la pasta della domenica sera da Agostino, mitica trattoria di Ronchi di Campanile che assume vari nomi a seconda delle varie storie che se ne narrano; gruppo base costituito di tre amici con pochi altri che ogni tanto si aggiungono. Se ne parlo è perché a livello personale (e a memoria… anche se visto l’incipit non so se fidarmi 😛 ), se si esclude la cena di Natale, è la prima volta che mi trovo a convivere con qualcosa che sta iniziando a diventare qualcosa più di un’abitudine. Gli amici sono amici e basta senza nessun altro tipo di collegamento (non centra la musica, non centra l’università, non centrano i Leo…); non c’è un motivo particolare per trovarci se non che uno degli altri due ha prove con un gruppo dopo cena… scherziamo continuamente sulla qualità (e sulla grassezza!) del “prodotto”, ma è una cosa a cui in fondo non riusciamo a fare a meno. Insomma… se capita che non riusciamo a trovarci per più di una domenica scatta la nostalgia!
Ma cambiamo argomento! Vi parlo ora di “Falling In Between”, ovvero l’ultimo album dei TOTO, uscito l’anno scorso. La prima cosa che dico è che ce l’ho in macchina da più di due mesi e non mi sono ancora stancato di ascoltarlo; certo, ogni tanto salto qualche traccia (principalmente Hooked o Taint the World), ma giorno dopo giorno il cd continua a girare e io continuo a cantarci sopra a squarciagola (finché tenevo i finestrini chiusi… ora che stanno per lo più aperti mi modero che non si sa mai 😀 ); quattro di quelle canzoni le ho anche sentite dal vivo a Mantova. Bello, bello, bello! Se dentro ho ancora un po’ di quella paura che avevo espresso nell’altro post a proposito dell’età avanzante dei membri del gruppo, questo cd è la prova lampante che quando si tratta di entrare in studio e registrare non ce n’è per nessuno! Ritmiche sempre interessanti e mai banali; chitarra, basso, batteria, piano, sinth e voce in un mix così intensamente Rockeggiante come non ne sentivo da anni; alcuni spunti erano avvertibili già in “Through The Looking Glass” (album del venticinquennale del 2002), ma trattandosi di cover forse non veniva fuori appieno lo spirito della rinnovata formazione; Mindfields (1999) era abbastanza aggressivo, ma forse ancora troppo “anni ’90”. Cercasi candidato alla sostituzione… roba che magari il carica-cd non funziona più e neanche me ne accorgo. 😀

Nel frattempo mi è venuta in mente la terza cosa che dovevo scrivere… ironia della sorte è una frase che recita così:

Ricordare Sempre per non Dimenticare Mai

Non vi sto a spiegare significato e provenienza; sappiate solo che volevo scriverla proprio per non dimenticarmela!

Un mito tra i miti

Leland SklarIeri sera ero a Mantova a sentire i Toto, ma non ero a conoscenza della temporanea assenza di Mike Porcaro dal tour, e sul palco mi sono trovato nientemeno che il grandissimo Leland Sklar, bassista di mezzo mondo, da me eletto a ‘mito’ dopo aver visto l’ultimo dvd di Phil Collins!
Comunque, bel concerto, anche se, duole dirlo, ho paura che la vecchiaia inizi a farsi sentire, anche se spero di sbagliarmi! Bobby Kimball ha avuto non pochi problemi con il microfono e a tratti ha usato quello di Steve Lukather e Greg Phillinganes, per quanto bravo e simpatico, non è David Paich. Per il resto, solito concertone da urlo, con gli assoli di Steve Lukather e Simon Phillips (oltre allo show di Greg) e la presenza illuminante di Leland Sklar, il ricordo di Jeff Porcaro (ieri sarebbe stato il suo compleanno) e qualche scherzo in tema di pesce d’aprile.
Prossimo obiettivo 17 luglio George Michael a Padova all’Euganeo; biglietti da prendere entro settimana!!!

Una scarica di adrenalina

Concerto; tre cori; no, non è un confronto; non vuole esserlo; ma l’avere a che fare con qualcun altro, magari più bravo tecnicamente di te, fa comunque salire le pulsazioni; apro io la nostra esibizione; Joshua; dai… 3 minuti e tutto è finito; poi tocca a Marco; via; il coro oggi va che è una meraviglia; da dietro arriva una voce compatta e potente; ora la strofa; subito la nota alta; presa!; via la prima strofa, ora si ripete; ritornello; arriva… spinge; lasciati andare; seconda strofa; un paio di note messe qua e là, ma in fondo non sbagliate; improvvisazione; l’adrenalina gira e fa pompare il cuore; cervello su off; istinto; ultimo ritornello; ultime note; “Down” lungo con vocalizzo a scendere classico mentre il coro chiude; fine; applausi; indietro, piano, con calma; secondi lunghi; rieccomi sulla Terra; la pacca forte di Beppe dietro le spalle è eloquente: bene, meglio del solito. Stasera sarei andato avanti ancora due minuti; provare, sperimentare, le note sono quelle, ma c’è un universo di possibilità. Anche le parole ad un certo punto si sono arrese.
Forse tutto questo era una reazione alla situazione (mia) che si è creata altrove? No… anche gli altri hanno cantato bene… però resta il dubbio della legge del contrappasso. Intanto se non cambio ancora decisione (visti gli ultimi post cosa probabile ma non troppo) domani prendo e mi vado a trascorrere un po’ di giorni in tranquillità… devo scaricarmi; mi faranno bene.

Aggiornamento pre-natalizio

Si, lo so, vi devo parlare di un bel po’ di cose, quindi andiamo con calma!
Iniziamo dall’Università; primi esami della laurea specialistica e in poche ore sono riuscito, prima ad aver scoperto di aver preso 26 a Misure Elettroniche e poco dopo a prendere 27 in Ingegneria della Qualità! Sembra iniziare bene, anche se è vero che nell’ultimo mese mi sono dato parecchio da fare e ho lasciato stare del tutto Calcolo Numerico (precludendomi anche la possibilità di farlo al secondo appello); certo è che mai mi era capitato nella mia storia universitaria di avere le vacanze di fine anno “libere” e la media del 26.5!
Continuiamo parlando di musica… ieri sera concerto con il coro a Facca (vicino a Cittadella), nulla di particolare a parte le solite canzoni arrangiate ‘al volo’ 😀 Poi il 24 sarò a cantare in un albergo ad Abano con una formazione molto ridotta del coro e dei simpatici strumentisti 🙂 …e continuo restando nella musica, parlando dei concerti che in un modo o nell’altro VOGLIO (posso dirlo?) andare a vedere nel 2007: Bryan Adams a Padova il 24 Marzo e i TOTO a Modena l’1 aprile. So che sarà lunga ma spero proprio di riuscire a convincere qualcuno a non lasciarmi solo… :-/
Vita… devo parlarvi della mia vita? Devo proprio? Non è che sia successo un granché… Tra persone che inizio a sentire un po’ più spesso e persone che vorrei vedere ma che non sono più riuscito a vedere (chiedere il numero di cellulare io mai, vero?) e persone che continuo a sentire spesso interrogandomi ogni tanto (ma sempre meno) sul significato e sulla ‘direzione’ dei rapporti di amicizia, in realtà siamo sempre allo stesso punto, anche se qualche sorriso in più ultimamente riesco a farlo. 🙂 C’è ancora un minimo di incertezza per Capodanno, ma vediamo di risolvere in qualche modo…
Forse dovevo raccontare qualcos’altro… ma al momento non mi ricordo Scratching Head 2

Ancora sabato

Rieccolo che arriva, il mal di testa da sabato… sabato demotivante e demotivato, inutile, continuo a sbattere la testa sui muri e sono sempre più convinto che me le vado a cercare. Fortuna che in sottofondo c’è il caro vecchio Mike, ma se mi metto ad ascoltare Amarok vuol dire che qualcosa che non va c’è e ho paura dipenda sempre da questo mio continuo non capire la vita, cosa ci sia dietro e cosa bisogna fare per viverla… continuo ad aggrapparmi come ad un autobus in corsa restando appeso ad un filo; continuo a dimenticarmi di tutto e tutti, a non capire niente e a non imparare un tubo. Sempre quella mia cazzo di indole da sognatore che non mi permette di vivere giorno per giorno ma mi costringe a costruire almeno un paio di storie e di castelli in aria per ogni mia azione o parola; storie che ovviamente si perdono nel plasma temporale causa manifesta incapacità di credere che i sogni siano realizzabili. L’unica cosa che riesco a pensare ora è che non uscirò mai da questa bolla di solitudine, questo strato di metallo pesante che filtra ogni singola parola, ogni emozione, ogni sogno (a parte quelli notturni di cui ho già parlato), ogni comunicazione con l’esterno.
Basta… se continuo a scrivere riuscirò a rovinarmi anche Amarok. Meglio di no… nessuno mi tocchi Amarok!

Domenica + voce

Non sapevo proprio che titolo mettere… 😐
Partiamo dal viaggio di andata verso Mestre: in lontananza si vedevano le montagne e tutto ciò mi faceva una certa nostalgia, pensare di averci rinunciato per andare a cantare… mah… inizia il concerto e tocca a me aprire! Vi avevo raccontato qualche mese fa di come mi avessero messo a fare il solista in una canzone: bene, la situazione è un po’ cambiata visto che nel corso dei mesi un po’ per occasione ed un po’ per necessità mi sono trovato solista titolare in 4 canzoni e potenziale (leggasi: per emergenza) in altre 2, 6 canzoni di cui oggi mi sono toccate 3 ‘standard’ (se così vogliamo dire). Risultato? Dipende se devo dare ascolto a quella mia vocina che non mi fa mai (beh, quasi mai) essere soddisfatto di quello che faccio o a quello che mi sento dire da fuori. Certo è che in questi mesi un po’ di confidenza l’ho presa e un po’ sono cambiato anch’io, ma mi sto ancora facendo le ossa e la strada (che porta dove? boh… però è una strada :P) è lunga e spesso è difficile trovare una motivazione valida per convincere la voce a venir fuori. Certo è che, almeno per me, il più delle volte il canto è solo un canale di uscita di sentimenti che non trovano espressione in altro modo e verrebbero (e vengono regolarmente) altrimenti repressi. La paura più grande in questo momento? …che tutto ciò diventi una routine e non serva più neppure a questo :/
Uhm… ancora troppi punti di domanda… ma manca ancora un minuto alla fine della settimana, quindi il mio proposito è salvo! 😀

Voci nella notte

La notte è quella bianca di Milano… le voci sono quelle di vari artisti italiani… parlo del grande concerto in piazza Duomo di sabato scorso! Perché ne parlo? Perché c’ero anch’io, e avevo un pass con una grande scritta bianca su fondo rosso: “ARTIST” 😀
Si! Quella sera su quel palco ci sono salito anch’io! Ero lì come corista di Sergio Borsato; assieme a me altri compagni di viaggio che, chi più chi meno, conosco ormai da parecchio tempo. Certo, un debutto non da poco per me che mai ero salito su un palco in quella veste, ma quando me l’hanno proposto (chiaramente senza alcun cachet né rimborso spese, trattandosi di una cosa ancora a livello promozionale) non avrei mai potuto dire di no!
Tanto sudore… l’attesa per le prove e poi per l’inizio della serata (dovevamo aprire noi il concerto ai Big!)… poi il diluvio! …l’incertezza per lo svolgersi del programma …infine la notizia della scaletta drasticamente ridotta a due canzoni a causa del ritardo (alla fine 2 ore causa temporale e ritardi precedentemente accumulati) e via sul palco! “Gira”, “Occhi di Lupo” e poi giù, lasciando a strada a chi veniva dopo di noi (per la cronaca Irene Fornaciari ed i Rio, prima di Grignani, Britti, Bennato e Cremonini) e via verso casa, ancora sotto la pioggia.
È stata una di quelle giornate difficili da dimenticare e che soprattutto chissà se mai si ripeterà… Svegliarsi domenica mattina e rendersi conto di essere a casa nel mio letto è stato molto difficile… forse la cosa più difficile di tutta la trasferta!

Una bella recensione di Amarok

Girando quà e là per la rete (in realtà stavo guardando le chiavi usate nei motori di ricerca dai visitatori del blog, ma poco importa) ho trovato una bellissima recensione di Amarok (ovviamente parlo della composizione di Mike Oldfield, anche se ultimamente gli sviluppatori di amaroK hanno deciso di utilizzare in futuro la A maiuscola invece che la K) in cui riconosco in pieno praticamente tutto quello che viene detto; è una recensione basata molto sui sentimenti in cui però non vengono tralasciati alcuni semplici dettagli tecnici. Molto probabilmente non aiuta a chiarire quei dubbi che possono porsi a chi si mette all’ascolto di tale opera per le prime volte, ma è abbastanza esemplificativa della sensazione di delirio che questo brano di un’ora provoca in noi sfegatati fan di Mike.

Molto raramente, dal punto di vista tecnico di realizzazione, ci siamo trovati di fronte a un’opera di tale complessità, ma che all’ascolto risulta estremamente piacevole anche se forse è il disco più difficile da metabolizzare che abbia mai sentito.

Recensione by Maxx

Una voce fuori dal coro

…e questa volta non parlo di anticonformismo, ma di voci fuori dal coro nel senso letterale dei termini, ovvero delle mie prime esperienze da voce solista dopo anni di retrovie; era già capitato una volta di cantare una parte da solo, ma si parlava dell’introduzione ad una canzone cantata a cappella quindi non si può parlare di esperienza solistica.
Stavolta si è riaffacciata alla porta una canzone di cui già mi era stato dato da studiare il testo per i concerti di Natale, ma all’epoca non è stata portata più avanti; ora l’abbiamo ripresa con un arrangiamento molto più coinvolgente di quello precedentemente visto, ma con essa si è ripresentato l’onere della voce solista …e stavolta si parla di quel tipo di solista che ad inizio canzone esce dal coro e va a prendersi il suo microfono!
Paura? Tanta…
Emozione? Beh… non nascondo che cantare da solo di fronte a quello stesso coro che per anni mi ha visto come uno degli elementi alla base della struttura ha fatto una certa impressione.
Prerequisito importante è avere coscienza della propria voce, e grande contributo in questo campo l’hanno dato quei più o meno piccoli progetti discografici (uno è la registrazione, con Marco, Cristiana e Max, dei cori per il nuovo album di Sergio Borsato di prossima uscita) a cui ho partecipato ad inizio anno.
Anche l’esperienza gioca una parte importante nel tutto, perché quando si è sul palco e tra sè ed il pubblico si ha solo un microfono e tutto il resto è alle spalle bisogna sapersela cavare da soli.
Il risultato non è stato niente male! Dopo 2-3 settimane di prova subito il test: concerto nel santuario di Monteortone di fronte ad un pubblico esigente (cioè, insomma… erano quasi tutti tedeschi in vacanza ad Abano e mi risulta che mediamente i transalpini del nord siano un po’ restii alle forti emozioni); forse a causa della grande emozione, a parte il fatto di essermi divertito, mi ricordo gran poco di quello che è successo durante la canzone (non l’ho nominata! È una canzone abbastanza tradizionale nota come “Joshua” o “Gericho” o “The battle of Gericho”).
Tempo pochi giorni e la storia si è riproposta in chiave diversa… venerdì scorso dovevamo cantare ad un matrimonio e oltre alle solite canzoni di chiesa spuntava la richiesta di cantare La Cura di Battiato… Chi la canta?

Provi te?
Mah… io…. veramente… così… non so…

Era lunedì. Risultato: provata al momento, poi due giorni per impararla, prove mercoledì, giovedì saggio della scuola di musica (altra rata di Gericho…) e venerdì matrimonio… arrangiamento piano e voce con dei cori nei ritornelli. Stavolta però c’era una variabile diversa e per certi versi inaspettata: il testo in italiano! Morale della favola ho cantato pensando non solo al testo ed alle note ma anche al significato di ciò che stavo cantando… emozione altissima, vibrato naturale (ovvero tremavo tutto e mi tenevo all’asta del microfono per non sembrare affetto dal Parkinson) e il solito dubbio a fine canzone di aver fatto qualcosa di strano o chissà ché; il solo pensarci mi fa salire le pulsazioni. Nonostante tutto resta però quella consapevolezza di averlo fatto per il coro, per tutti… per quelle persone che hanno creduto che potessi farlo… la sensazione di aver svolto il proprio compito forse non nel migliore dei modi ma sicuramente in maniera egregia, e non è cosa di tutti i giorni, non per me! E i complimenti alla fine erano quasi superflui, forse perchè non pensavo di meritarli, perché un po’ pensavo “era uno sporco lavoro e qualcuno doveva pur farlo”.
Cosa nascerà da qui? Chi lo sa… intanto negli ultimi mesi si è creata nel coro una situazione di amicizia, unione e complicità fra tutti che mai ricordavo e sicuramente questo mi è stato molto di aiuto, tanto che difficilmente dimenticherò questi giorni.

Ascoltare la radio con amaroK

Se scrivo questo post è perchè ho notato che molte persone arrivano sul mio blog cercando proprio quello che ho messo nel titolo, quindi ecco le istruzioni per ascoltare le radio online con amaroK (il programma di cui ho precedentemente parlato), anche se personalmente uso Beep Media Player, ma scrivendo questo articolo ho scoperto un paio di caratteristiche di amaroK che mi potrebbero far cambiare idea.

Detto ciò, ci sono vari modi per ascoltare radio online con amaroK, aggiungendo o meno le stazioni alla libreria:

1) Conoscere l’indirizzo url del flusso (stream) e aggiungerlo manualmente alla libreria cliccando col tasto destro su Flussi Radio (nel pannello delle playlist della barra laterale).

2) Visitando i siti delle stazioni online si può cliccare sui link delle stazioni (di solito dei file di tipo pls) e dire di aprirle con amarok.

3) Si pùo usare streamtuner, ovvero un programma che scarica da internet delle liste di radio online e configurarlo in modo da usare amaroK (comando “amarok %q”) per aprire le stazioni di tipo .m3u e gli stream.

Ecco fatto, spero sia di aiuto a quei navigatori che prima capitavano qui per caso 😉